MadonieLive, 26 giugno 2012
Ho avuto la fortuna di conoscere il Cav. Vincenzo Favara (nella foto) (1938-2005) nella sua fase di grande exploit, prima del progressivo ritiro dal “palcoscenico” della Pro Loco Termini Imerese per motivi di salute. Vincenzo Favara era un personaggio colto, eclettico, pronto alla battuta e dotato da uno stile espressivo del tutto personale.
Fece parte per diversi anni del Consiglio di Amministrazione della
locale Pro Termini, rivestendone ininterrottamente la carica di Presidente dal
1988 al 1994. In questi anni seppe governarla non solo formulando discorsi, ma
anche con l’ausilio di un notevole numero di missive che inviava alle
amministrazioni, alle personalità politiche, agli enti e alle associazioni al
fine di far conoscere i disagi in cui versava la Città, inoltre per esprimere
solidarietà di ogni sorta o inviare auguri di ogni genere.
Era un grafomane nato o
meglio come lui stesso mi proferiva “sono logorroico, non posso farci nulla è
un fattore congenito”. L’oggetto delle missive era tra le più varie: dalla
sistemazione area a verde nelle principali arterie della Città di Termini, alla
segnalazione di cartelloni abusivi, dall’istituzione di Comitati Organizzatori
per il Carnevale, dai progetti di valorizzazione della Città, dalle lettere di
protesta per la deturpazione di certi scorci panoramici, insomma tutto quanto
un’associazione attraverso il suo statuto potesse svolgere; per non parlare poi
dei comunicati che a noi soci pervenivano. Una vera e propria mitragliatrice in
azione i cui proiettili non erano altro che penna e carta. Costatando che a
quell’epoca non era diffusa la rete internet e che non erano ancora evoluti i
social network, lascio a Voi immaginare cosa sarebbe stato capace di fare oggi
il Presidente Favara con l’uso della rete telematica!. Io a quell’epoca non ci
scherzavo neanche, ero un vero fermento soprattutto dopo la fresca nomina a
socio della Pro Loco e tengo a precisarlo “senza mai volerne assumerne
incarichi particolari”.
All’interno dei locali della Pro Termini (ricavati da quello che rimane degli ambienti absidali dell’ex chiesa di S. Francesco d’Assisi XIII sec.) iniziarono le mie conversazioni con il Cav. Favara su quanti mirabolanti programmi si potevano realizzare in seno all’Associazione e lui ascoltava interessato e per nulla infastidito dalle freschezze delle mie idee. Tra queste sorprendenti progettualità che mi balenarono in mente, due raggiunsero il traguardo, ovviamente grazie all’impegno impugnato dallo stesso Favara. In breve tempo furono realizzate: il Punto Touring allo scopo di far conosce attraverso l’autorevole rivista ufficiale del Touring Club Italiano “Qui Touring”, le potenzialità del nostro territorio e in particolare la città di Termini Imerese.
L’interessante
proposta consisteva nel far si che le Pro Loco d’Italia interagissero con TCI
istituendo per l’appunto un luogo d’incontro all’interno delle loro sedi per
promuovere le iniziative che il TCI esponeva. Il connubio col TCI portava
inoltre la Pro Loco a fruire della rivista per approfondire argomenti storici,
artistici, folkloristici. La seconda iniziativa prevedeva invece la richiesta
della Pro Loco all’Ente I.A.L. (Istituto Addestramento Lavoratori) di Termini
Imerese di istituire il “Corso per Addetto alla lavorazione della cartapesta”
una vera novità in questo settore, che permetteva di conseguire una qualifica
professionale, riconosciuta giuridicamente attraverso un periodo di tirocinio e
un esame finale. A tal proposito ho il piacere di riportare quanto scrisse a
tal riguardo il Cav. Favara al direttore dell’Ente I.A.L. di quel periodo il
geom. Giuseppe Graziano:
Spettabile I.A.L. CISL
prot. 60/VF/VF
Oggetto:
Richiesta istituzione CORSO per ADDETTO ALLA LAVORAZIONE DELLA CARTAPESTA
Premessa
La nostra Città vanta una,
possiamo ben dire, quasi secolare tradizione circa, non solo l’organizzazione
di sfilate di carri carnascialeschi, ma principalmente della costruzione degli
stessi.
Da decenni una folta
schiera di abili modellatori della cartapesta hanno realizzato dei capolavori
che poi sono sfilati lungo le vie della nostra Città e sono poi andati ad
abbellire, in anni successivi, anche altre sfilate nei paesi viciniori del
comprensorio, creando i presupposti di un tentativo in industrializzazione del
nostro Carnevale stesso.
Considerazioni
Considerato che, per un
naturale avvicendamento della vita, sia anche per interessi più remunerativi in
altri campi di lavoro, parecchie defezioni dovute a cause diverse, non ultima
l’età matura, siano avvenute, si ritiene opportuno non far morire questa nostra
tradizione no solo di organizzare le sfilate carnascialesche, ma principalmente
di non annullare del tutto questa categoria benemerita di operatori specifici
nella realizzazione di manufatti in cartapesta.
Riteniamo, quindi, sia
opportuno considerare non molto peregrina l’idea di tentare di andare a formare
delle generazioni di giovani che,avendone la volontà, possano inserirsi a pieno
titolo in questa, al momento, ristretta cerchia di operatori specifici del
settore della lavorazione della cartapesta.
E dobbiamo, anche,
considerare che a questi giovani non si offrirebbe solo l’opportunità di
costruire dei manufatti in cartapesta finalizzati solo ed esclusivamente al
Carnevale, ma si offrirebbe loro delle valide prospettive di lavoro come
l’inserimento in fabbriche che lavorano realizzando giocattoli in cartapesta od
anche si schiuderebbe la possibilità, in un tempo non molto futuro,
potenziandosi ed industrializzandosi il nostro Carnevale, a delle valide e
durature opportunità di lavoro tipo, per intenderci Viareggio.
Conclusioni
Alla luce di quando sopra
esposto, si fanno voti a che Codesto Spettabile Istituto voglia valutare
l’opportunità di istituire un corso specifico per la preparazione e formazione
di addetti alla lavorazione della cartapesta, inserendo nel programma di studio
non solo e principalmente la manualità operativa della modellatura della creta
e del ferro per la costruzione dei calchi attraverso i quali realizzare la cartapesta, ma anche dei corsi propedeutici
di disegno, di vignettistica, di storia del folklore e dei costumi, della
tecnica dei movimenti e simili legati alla finalità di formare dei giovani che
abbiano così un bagaglio sia tecnico che culturale atto a poterli qualificare
come elementi validi ed esperti nel settore specifico.
Scusandoci per la
lunghezza della lettera, ma era, a nostro avviso, necessaria, certi che non
mancherete di valutare quanto in essa espostoVi, ringraziandoVi per tutto
quanto vorrete fare,non per noi, ma per
la Comunità intera, ci è gradita l’occasione per porgerVi distinti saluti.
Il
PRESIDENTE
(Cav.
Vincenzo Favara)
Questa fu la mia ultima collaborazione da socio della Pro Termini con il Cav. Vincenzo Favara. Le due iniziative precitate fortemente volute da entrambi, continuarono a svolgersi ancora per alcuni anni, in seguito, per motivi che ancora oggi non riesco a interpretare, caddero tutte nell’oblio.
In realtà in virtù di un avvicendamento delle cariche
sociali all’interno della locale Pro Loco, avvennero variazioni di tendenza e
pertanto, cambiarono gli uomini e finirono nel dimenticatoio alcune idee.
Si ringrazia per la foto la moglie Isabella Corso
Foto
di copertina: Vincenzo Favara
Giuseppe Longo
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