Cefalunews, 21
febbraio 2023
L’anno 1931 (MCMXXXI), fu
per il Carnevale di Palermo, l’inizio della nuova rinascita. L’artefice di
questa iniziativa fu nientedimeno che Vincenzo Florio Jr. (Cfr. G. Longo,
Palermo 1931: Vincenzo Florio Jr. rilancia l’antico Carnevale già attivo
nell’Ottocento, Cefalunews, 5 febbraio 2023). Per intenderci, il Cav. Uff.
Vincenzo Florio Jr. fu colui che ideò la Targa Florio (la corsa più antica del
mondo), e che insieme ai suoi stretti collaboratori del “Comitato per la
rinascita del Carnevale”, concretizzò nel primo trentennio del XX secolo, la
ripresa di questa antica tradizione.
L’usanza dei
festeggiamenti carnascialeschi nella capitale siciliana risale almeno al XVI
secolo. Infatti, abbiamo notizie documentate, risalenti agli anni 1544 e 1549
(Cfr. G. Longo, Il Carnevale di Palermo: una storia lunga almeno cinquecento
anni, Cefalunews, 22 giugno 2016).
Altre notizie comprovate,
circa la brillante e festaiola Palermo, risalgono agli inizi del Seicento, in
particolare durante il viceregno di Pietro Teller de Giron, duca di Ossuna.
Ancora nel 1648, sempre nella stessa città venne celebrato il Carnevale con
sfilate di carri, spettacoli in maschere, cavalcate e cuccagne.
Nei secoli seguenti si ha
notizia che a Palermo, il popolo assisteva agli spettacoli di Pulcinella,
maschera ovviamente importata da Napoli, che si incontrava con un altro
personaggio in costume, il “Mastro di Campo”. A questo repertorio folcloristico
siciliano venivano ad aggiungersi altre rappresentazioni: il “ballo dei
pidocchiosi”, il “ballo dei pidocchiosi e dei gobbi”, il “duello dei Lazzari
mascherati alla spagnola”, la “tubbiana”, il “duello dei gobbi”, e la “Morte di
Nanna e de lu Nannu”.
Sin dal 1852, la
tradizionale maschera del “Nannu” appare presente da sola a Palermo.
Successivamente, il vegliardo verrà affiancato dal suo alter ego femminile, la
“Nanna”.
Infatti, nella seconda
metà del XIX sec. questi due simpatici vecchietti apparivano protagonisti
assoluti del carnevale palermitano, come ad es. documenta il testo della
locandina che annunciava l’inizio del programma, a partire dal 2 febbraio sino
al 5 marzo 1878, a cura della “Società del Carnevale” che gestiva la
manifestazione.
Inoltre, il giornalista,
scrittore e critico d’arte, Arturo Lancellotti, fa una disamina relativamente a
questa festa, fornendo notizie di prima mano sulla kermesse palermitana agli
inizi del XIX secolo (Cfr. G. Longo, La “Nanna” partoriente del Carnevale di
Palermo… ed altre cose, Cefalunews, il 17 novembre 2016).
Dopo questa digressione
sulla vetustà del carnevale palermitano, ritorniamo a quello degli anni 30’,
dominato dalla figura emblematica del dinamico Presidente del benemerito
“Comitato per la rinascita del Carnevale”, Vincenzo Florio Jr.
A Palermo, nel 1931, per
il rilancio dei festeggiamenti carnevaleschi, nello specifico, per la
realizzazione delle carrozzate, si erano accinti a tale compito, esponenti
delle più diverse sfere: studenti, Circoli, giornalisti, maestranze provenienti
dai vari Uffici, gruppi di giovani e soprattutto e “i nostri valorosi
aviatori”.
In verità, per il rilancio
di questa antica tradizione ci fu realmente la più unanime e fervida
partecipazione cittadina, che molto si spese, soprattutto per colmare il vuoto,
dopo mezzo secolo di assenza dalle scene. Pertanto, l’evento fu salutato con un
vero godimento di popolo. In realtà, le fasi salienti della manifestazione
furono:
Il 1° febbraio,
debuttarono in città, secondo un prestabilito programma, le due bonarie e
ridenti maschere dei “Nanni” palermitani (Cfr. G. Longo, Palermo 1931: Vincenzo
Florio Jr. rilancia l’antico Carnevale già attivo nell’Ottocento, Cefalunews, 5
febbraio 2023).
La domenica successiva, ci
fu il grande “Corso di Fiori e di Maschere”, cui parteciparono molti soci del
“Club Canottieri”. A questa “ouverture” fece seguito anche la passerella, sia
delle carrozze aristocratiche vecchio stile, sia i carretti siciliani, questi
ultimi, animati dalla presenza di bellissime ragazze. Le macchine infiorate
partecipanti alla kermesse, furono allietate dall’immancabile grandioso carro
dei “Nanni”.
Il giorno 12 febbraio,
Giovedì Grasso, i carri carnascialeschi, dopo essersi concentrati in via
Catania, alle ore 14.00, preceduti dal carro dei “Nanni, sfilarono alla volta
del palcoscenico cittadino,”.
Infatti, si mossero per
via Libertà, via Ruggero Settimo, via Maqueda, Corso Vittorio Emanuele, via
Roma, e via Emerico Amari. Ritornarono nel Viale della Libertà e percorsero i
viali esterni senza immettersi nella corsia centrale. Poi, alle 16.30, le
carrozzate si diressero nel Giardino Inglese, lì ad accoglierli le
simpaticissime maschere dei “Nanni”, pronti per il grande ballo. La
manifestazione fu deliziata da attraenti numeri: l’Albero della cuccagna, la
Beneficiata, il Pozzo miracoloso.
La terza domenica di
Carnevale, si caratterizzò per la presenza sfarzosa della berlina dei “Nanni”
che a partire dalle ore 14.00, iniziarono il giro delle principali arterie
cittadine. A titolo di cronaca, il percorso fu lievemente modificato. Infatti,
per i lavori in corso in via Roma, la principalissima arteria stradale
cittadina, il corteo dopo aver attraversato la via Libertà, fu fatto confluire
per via Ruggero Settimo; poi proseguì per via Maqueda fino a Piazza Bellini.
Da lì il corteo fece il
giro, e ritornò per il medesimo percorso, sino al Viale della Libertà. Ivi
giunti, i carri seguitarono a circolare sempre lungo i viali esterni, sino alle
16.30.
Martedì 17, il
concentramento delle carrozzate avvenne sempre in via Catania. Da lì i carri
sfilarono a breve distanza l’un dall’altro per via Libertà, via Ruggero Settimo,
via Maqueda, Quattro Canti, Corso Vittorio Emanuele, via Roma, Politeama e
Viale Libertà (a destra).
A conclusione della
manifestazione, la Giuria assegnò il primo premio al carro “La Giraffa” (vedasi
foto) e conferì ai costruttori, l’importo di Lire 8.000.
A seguire, riportiamo
cronologicamente la classifica delle carrozzate in gara e i premi vinti in
danaro:
«2° “I Topolini”, Lire 6.000. 3° “Aeroplano dell’avvenire”, Lire, 5.000. 4° “Barba Nera”, Lire, 5.000. 5° “Trasvolata del mondo”, Lire, 4.000. 6° “Trionfo di Nerone”, Lire, 4.000. 7° “Cappidazzu”, Lire, 3.000. 8° “Teatro dei burattini”, Lire, 3.000. 9° “Pipa e tabacchi”, Lire, 2.000. 10° “Risparmio”, Lire, 2.000. 11° “Topo in gabbia”, Lire, 1.000, 12° “Carretto siciliano”, Lire 1.000».
Si concluse, così, il Carnevale in Palermo, nella prima rinascita. I protagonisti indiscussi furono senz’altro ‘u Nannu e ‘a Nanna, le due maschere simbolo della città, che accolsero, e intrattennero sempre sorridenti, buona parte della popolazione palermitana.
Bibliografia
e sitografia:
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Patiri, referente di Giuseppe Pitrè a Termini Imerese ed epigono del carnevale
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quarantennio di fake news sul Carnevale di Termini Imerese! Cefalunews, 11
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Giuseppe
Longo 2023, Carnevale di Termini Imerese: la fiaba obsoleta
dei Napoliti, con una nostra retrodatazione all’Epigravettiano superiore,
Cefalunews, 25 gennaio.
Foto
di copertina: Ph. tratta dal quotidiano L’Ora del 13-14
febbraio 1931.
Giuseppe Longo
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