MadonieLive, 30 maggio 2012
Il Carnevale del 1963 è ricordato negli annali della Città di Termini Imerese come la più bella manifestazione carnascialesca della Sicilia Occidentale, ricevendo un plauso particolare dall’Ente Provinciale per il Turismo di Palermo che si espresse positivamente al riguardo (e personalmente aggiungo che a quei tempi non era una novità distinguersi nell’arte della cartapesta era naturale per i costruttori dei carri convogliare l’estro fantasioso e la certosina ricercatezza dei particolari costruttivi, tali da rendere fastose le sfilate carnascialesche: d’altronde dopo le parentesi belliche si andava via via costruendo quel clima ilare e giocoso che si era istintivamente perduto, e questo grazie agli organizzatori, ai molti volontari e ai cartapestai locali).
Le scenografiche manifestazioni del Carnevale di Termini Imerese erano già conosciute
dall’Ente Provinciale del Turismo, tanto da definire la kermesse “come la sola
preminente della Sicilia Occidentale”.
Il merito per la buona riuscita di queste manifestazioni si deve, grazie alla locale Associazione Pro Loco di quel tempo, tramite il valido sostegno del Comune di Termini Imerese. Ad amplificare la portata di siffatto evento termitano parteciparono anche le testate giornalistiche siciliane e un certo numero di quotidiani romani che in quell’anno posero l’attenzione a questa specifica edizione.
La singolarità
dell’evento, tale, da essere immortalato nella storia del Carnevale di Termini
Imerese fu essenzialmente l’ottima qualità dei carri in sfilata, basti pensare
che sarebbero stati fatti venire per il montaggio e la rifinitura dei carri,
tecnici esterni; altro punto forte fu l’apparato coreografico con l’aggiunta di
gruppi, serate danzanti, orchestrine, distribuzione di oggetti e cotillon da
parte del Comitato e giochi d’artificio; cui si aggiunse l’imponente afflusso
di turisti anche stranieri, giunti per l’occasione da ogni parte delle province
vicine.
Questa in sintesi era relazione sul Carnevale cittadino di Termini Imerese, datata 1963 a firma del Presidente del Comitato, il Sindaco dott. Francesco Candioto e del Presidente dell’Associazione Turistica, Cav. Vito Salvo, Console di Spagna.
La peculiarità di questa relazione che ha catturato la mia attenzione, è il breve testo inserito nel corpo di questo rapporto e che riporto qui di seguito ai lettori: …“le prestigiose maschere del “Nannu e Nanna” nacquero nella seconda metà del secolo scorso ad opera di un appassionato creatore di maschere carnevalesche, il quale, dopo avere ultimate due teste di vecchi, rivolgendosi alla moglie ed ai parenti che curiosavano, esclamò: “Taliati parinu u Nannu ca’ Nanna”. L’episodio si diffuse di bocca in bocca e le due maschere si imposero come simbolo di questa ricorrenza termitana”… La tradizione testé riferita ci induce a sottolineare che le due figure dei Nanni preesistevano alla realizzazione delle due maschere che si elevano a simbolo del Carnevale di Termini Imerese.
In realtà si fece una sorta di gemellaggio tra Viareggio e Termini Imerese. I maestri viareggini giunti a Termini Imerese vollero che le nostre maestranze si cimentassero in un lavoro di prova, al fine di saggiarne le capacità.
Tra i vari cartapestai scelsero i più versatili ed estrosi che collaborarono poi alla realizzazione di un imponente carro dove campeggiava la sensuale figura di Marilyn Monroe. Tra gli artefici di questa vera e propria opera d’arte vogliamo qui ricordare il maestro Salvatore Contino, successivamente meglio noto con lo pseudonimo di Tinosa che ho avuto il piacere di conoscere e che mi ha dato ragguagli di prima mano sul mitico Carnevale del 1963.
I maestri cartapestai di Viareggio, visto
il buon esito della collaborazione con i colleghi Termitani, proposero loro una
serie di stage nella Capitale indiscussa del Carnevale Italiano. Ma ciò
purtroppo non ebbe seguito.
Si ringrazia per la foto
il Cav. Antonino Indovina.
Giuseppe Longo
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