Cefalunews,
25 febbraio 2021
Dopo un quarto di secolo,
ancora oggi, si continua a parlare delle mitiche e roboanti leggende
metropolitane circa l’origine del nostro carnevale. Alle storie farlocche
propinate a grandi e piccini, peraltro prive di ogni fondamento probante
documentario, si aggiunge, purtroppo, anche un comportamento palesemente
scorretto: l’illecita utilizzazione del disegno creato dall’etnologo Patiri, la
quale identificava l’originaria “Società del Carnevale”, sodalizio, sorto a
Termini Imerese nel lontano 1876.
In realtà, da quando il
disegno artistico è stato depositato presso la Camera di Commercio di Palermo
per tutelarne il “diritto della paternità dell’opera” ed il “diritto alla
integrità dell’opera”, la rappresentazione grafica sopraccitata è stata usata
più volte senza che se ne facesse esplicita autorizzazione ai legittimi
proprietari.
Infatti, il manufatto del
Patiri viene attualmente fatto circolare in rete, apparendo congiuntamente ad
altri enti patrocinanti in spot promozionali. Persino negli scorsi anni il disegno
è comparso raffigurato in locandine pubblicitarie per la promozione della nota
manifestazione carnascialesca. Di conseguenza, gli eredi hanno sempre
manifestato informali e private rimostranze.
La rappresentazione
grafica per l’antica “Società del Carnevale”, fu ideata da Giuseppe Patiri
(1846 - 1917) e di suo pugno disegnato. Da tre anni, questo marchio di squisita
e raffinata eleganza è protetto dal copyright (Cfr. Carnevale termitano, uno
dei più antichi d’Italia, ed erede diretto dell’antico Carnevale di Palermo,
Cefalunews.org – 9 Febbraio 2018).
Il disegno rappresenta:
«Un’elegante maschera
carnascialesca posta tra due rami fogliati e due iscrizioni così disposte:
nella parte superiore campeggia la dicitura SOCIETÀ DEL CARNEVALE, mentre nella
parte inferiore, posta tra accurate decorazioni, risalta la scritta,
TERMINI:IMERESE».
Stando così le cose, per
chi non avesse ancora capito cosa significhi questo anglicismo (copyright), lo
spieghiamo qui, adesso, anche in lingua italiana ai vari “Stanlio e Ollio” del
momento:
È IL DIRITTO D’AUTORE
Per meglio intenderci
stiamo parlando della “LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE”. (Legge, 22/04/1941 n° 633,
G.U. 16/07/1941). Testo consolidato al 6 febbraio 2016 (DLgs 15 gennaio 2016,
n. 8).
All’appello lanciato dallo
scrivente (1) in un noto social, al
sindaco di Termini Imerese, dott.ssa Maria Terranova, in merito all’importante
figura del Patiri, e alla consuetudine di oscurare volutamente il suo ruolo di
etnoantropologo; se ne aggiunge qui, anche un altro, questa volta da parte
degli eredi di Giuseppe Patiri e rivolto agli iscritti di un gruppo pubblico,
sempre nel medesimo e popolare social media.
Ecco cosa scrive Claudio
Salvo, e lo proponiamo con vero piacere ai nostri affezionatissimi lettori.
Palermo 13 febbraio 2021
«Innanzitutto grazie per avere accettato la mia iscrizione al gruppo.
Vorrei
dare il mio contributo, e quale migliore momento questo, visto che siamo nel
periodo di Carnevale.
In
pochi lo sanno, altri fanno finta di non saperlo, ma il disegno che propongo in
foto (assieme a dei bozzetti, al timbro fisico, ed al proclama del carnevale
del 1876 manoscritto), che poi è diventato per certi versi elemento
caratteristico del carnevale Termitano,
e assieme alle maschere “U Nannu ca Nanna” ne costituiscono caratteri emblematici; solo che per le
Maschere viene puntualmente ricordato che sono pervenute sino ad oggi grazie
alla famiglia che le ha custodite ed ancora le custodisce, la famiglia La
Rocca, e realizzate probabilmente dai fratelli De Giorgi sul finire del secolo
XIX.
Invece,
di questo disegno, che appare la prima volta come timbro sulle ricevute del
1876 della società del Carnovale, nulla.
Nessuno
ne parla, quasi come fosse un tabù, qualcosa che non si deve sapere. Ed invece
è giusto che si sappia! É stato disegnato e realizzato, da un concittadino
Illustre, nella seconda metà dell’ottocento, come contributo all’allora
“Società̀ del Carnovale”, di cui era socio assieme al cognato, Matteo Geraci.
Dovrebbe
essere un vanto, il fregiarsi di un qualcosa che ha una storia, e che è stato
creato da un uomo che ha contributo alla propria cittadinanza con il proprio
estro, non dovrebbe essere taciuto anche per una questione di rispetto e
correttezza, nei confronti di chi non c’è più.
Mi
riferisco al prof. Giuseppe Patiri, conosciuto più che altro per la sua
attività di Paletnologo, Etnologo e studioso di storia locale Siciliana (era
anche il referente, a Termini Imerese, di Giuseppe Pitrè) scrittore, poeta,
spesso arguto, ed abile anche nelle arti minori, tra cui il disegno, e
l’intaglio.
Quanto
riportato sopra, a tutela della paternità dell’opera di Giuseppe Patiri, (tra
l’altro registrata) e per dovere di cronaca, in quanto è comunque un fatto di
storia cittadina.
Resterà sempre incomprensibile per me la motivazione che spinge chi lo utilizza, a non valorizzarne le origini e quindi la paternità».
******************
(1)
Termini Imerese 23 gennaio 2021
Brava! Sindaco Terranova,
rispetto ai suoi predecessori è stata l’unica ad utilizzare la parola
“SEMBRA!”.
Cosa le hanno raccontato
gli “storici” del Carnevale?
Circa la data del 1848,
l’unica cosa certa è che a Palermo ci fu il moto popolare (12 – 23 gennaio),
tra i rivoltosi siciliani e le truppe borboniche che si propagò nel resto
dell’Isola.
In realtà, I Borboni, il
Generale Giuseppe La Masa, e quant’altro… e soprattutto le feste campagnole,
queste ultime, tirate fuori, senza nessun riscontro comparativo probante, non
sono altro che componenti secondari, citati e inseriti forzatamente nel grande
calderone della fantasia, per arricchire e sancire la storia del carnevale di
Termini Imerese.
In merito alla storicità
della nostra manifestazione che lei giustamente definisce: “Patrimonio
indiscusso della comunità termitana”, non sarebbe stato più corretto e opportuno,
menzionare (come del resto la prassi ufficiale richiede, quando si parla e si
scrive di storia), il documento irrefragabile?, nello specifico il proclama del
1876?.
Il proclama cartaceo
descrive le fasi preparatorie dell’evento carnascialesco, promosso dell’allora
“Società del Carnovale”, nella nostra cittadina.
Le ricordo (poiché forse
non glielo hanno riferito) che il documento cartaceo è stato stilato da
Giuseppe Patiri, il referente a Termini Imerese di Giuseppe Pitrè. E fu
rinvenuto a Palermo, nella casa degli eredi dell’esimio paletnologo, etnologo e
studioso di storia termitana.
Ho il piacere di invitarla
(appena le condizioni sanitarie ce lo permetteranno), alle nostre prossime
conferenze, per poterla informare sulle finalità che il nostro Comitato si
prefigge.
Soprattutto divulgare la
storia del Carnevale di Termini Imerese, il quale è ampiamente documentato,
essere uno dei più antichi d’Italia, ed erede diretto dell’antico Carnevale di
Palermo.
Un abbraccio, e buon
lavoro.
Giuseppe Longo responsabile
del comitato spontaneo per le celebrazioni del centenario della morte di
Giuseppe Patiri (1846 -1917).
Bibliografia
e sitografia:
Giuseppe
Longo 2017, “Proclama” del 1876 di Giuseppe Patiri per la
Società del Carnovale, in Termini Imerese, Cefalunews, 7 ottobre.
Giuseppe
Longo 2018, Ritrovato il disegno preparatorio del logo
dell’antica “Società del Carnevale” in Termini Imerese, Cefalunews, 21 marzo.
Giuseppe
Longo 2018, Il binomio Palermo-Termini, tra porte civiche,
manifestazioni carnascialesche e “gustose” leggende metropolitane, Cefalunews,
22 dicembre.
Giuseppe
Longo 2019, Riflessioni sulla festa carnascialesca di
Termini Imerese l’erede indiscussa dell’antico Carnevale di Palermo,
Cefalunews, 4 febbraio.
Giuseppe
Longo 2020, Il Teatro Stesicoro nel disegno planimetrico
novecentesco in seno al Palazzo Civico di Termini Imerese, Cefalunews, 2
ottobre.
Foto
di copertina: Giuseppe Patiri
Foto
a corredo dell’articolo:
Logo dell’originaria “Società̀
del Carnovale” 1876.
Dalla sinistra, Giuseppe
Patiri e Giuseppe Pitrè.
Giuseppe Longo
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