Cefalunews,
22 agosto 2020
Il 4 febbraio del 2013 le
Poste Italiane emettevano sul territorio nazionale il francobollo ordinario
relativo al Carnevale di Termini Imerese. Infatti, con una tiratura di
2.500.000 esemplari, l’Azienda inseriva la manifestazione carnascialesca
termitana nella lista della serie tematica dedicata al “folclore italiano”.
La vignetta che correda il
francobollo del valore di € 0,70, a cura di Maria Carmela Perrini, raffigura
entro una cornice, il carro allegorico del maestro Giuseppe Piscitello, il
quale realizzò l’opera in cartapesta, presentandola nella sfilata carnevalesca
dell’anno precedente all’emissione. Inoltre, sullo sfondo del francobollo è
rappresentato il maestoso Monte San Calogero (1.326 m s.l.m.) che domina la
città imerese; mentre in alto a destra, sono riprodotte le due figure peculiari
del carnevale termitano: le maschere del Nannu e della Nanna (N.d.r. Nonno e
Nonna).
Senz’altro, quel fatidico
giorno, fu per la cittadina tutta un eccezionale e lieto evento, e lo sarebbe
stato ancor di più se nel bollettino illustrativo di Poste Italiane, in merito
all’emissione del suddetto francobollo ordinario, l’autore, il dott. Salvatore
Burrafato, Sindaco di Termini Imerese (o chi per lui) avrebbe almeno solamente
accennato alla nota figura del paletnologo ed etnologo Giuseppe Patiri,
quest’ultimo, tra l’altro, il referente ufficiale a Termini Imerese di Giuseppe
Pitrè, esimio etnologo palermitano.
Per intenderci, nel
bollettino illustrativo o ministeriale di Poste Italiane, viene riportato oltre
alla descrizione tecnica del francobollo e la riproduzione di quest’ultimo in
fac-simile, cioè con il suo formato reale, i colori in dettaglio ed anche un
breve testo a firma di qualche autorità politica o settoriale.
Bene, dopo 7 anni da
quell’avvenimento, finalmente ho avuto modo di recuperare e leggere in
particolar modo il recto del bollettino “ufficiale”, e con mio estremo stupore
ho constatato che è alquanto curioso che l’estensore del breve scritto stilato,
glissa ogni riferimento riguardante Giuseppe Patiri, con l’eccezione della solo
nota relativa al certificato di pagamento datato 1876.
Peraltro, si enfatizza la
manifestazione come la più antica di Sicilia (anche se in realtà non lo è mai
stata), in virtù del ritrovamento del suddetto documento cartaceo della seconda
metà del XIX secolo.
E dire che il Patiri era
stato già ricordato dal Pitrè nel 1889 come suo corrispondente da Termini
Imerese nel volume I del suo: “Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo
siciliano”. E sempre nello stesso testo si faceva e si fa riferimento persino
alle maschere del “Nannu” e della “Nanna” palermitani già presenti nel
capoluogo siciliano sin dall’Ottocento con la loro proverbiale sfilata lungo il
Corso Vittorio Emanuele.
In realtà, l’etnologo
terminese Patiri, ebbe frequenti rapporti epistolari con il Pitrè contribuendo
fattivamente alla realizzazione di questa voluminosa e importantissima opera.
Nel panorama storico
termitano Giuseppe Patiri non è stato un personaggio qualunque, egli ha
illustrato la sua città natale, Termini Imerese, nelle sue molteplici
sfaccettature sia in ambito nazionale che oltreconfine. Persino nella
toponomastica locale gli è stata intitolata una strada.
Ciò nonostante, da sette
anni a questa parte, sono stati rinvenuti notevoli documenti probanti, circa il
vissuto e le attività del Patiri, compreso il Carnevale cittadino e la sua
storia. Infatti, sin dal 1876 egli ne fu il promotore, e in particolar modo
abbiamo accertato che il Carnevale di Termini Imerese oltre a non essere il più
antico di Sicilia, e l’erede diretto dell’antico Carnevale di Palermo.
Noialtri,
sistematicamente, abbiamo dato giusto merito a questo illustre figlio
termitano, soprattutto ricordandolo nel centenario della sua morte (Cfr. Il
centesimo anniversario della morte di Giuseppe Patiri (1917-2017), Sicil-Post
Magazine - Rivista della Associazione Nazionale di Storia Postale Siciliana
(A.S.P.S.) Anno XX - n. 40 -Dicembre 2019, p. 9).
Tuttavia, mi viene in
mente una citazione del ben noto giornalista e saggista Paolo Mieli: “Le verità
possono essere definite tali solo quando siano state trovate prove
inconfutabili dell’assunto. Sospetti o arbitrari capovolgimenti non possono e
non dovrebbero finire in un libro di storia, a meno che non siano chiamati con
il nome più appropriato: ipotesi”.
La citazione di Mieli la
sposiamo in toto, soprattutto in merito alla concezione di scrivere e
analizzare la storia.
Infatti, parafrasando una
parte del discorso tenutosi il 5 febbraio 2013 nella sede storica del Comune di
Termini Imerese, in occasione dell’inaugurazione relativa alla summenzionata
emissione filatelica, e nella quale si rendeva manifesto che: “Il francobollo
si deve leggere in tutti gli aspetti, bisogna studiare come facciamo noi…”;
suggeriamo e incoraggiamo in futuro, soprattutto dopo gli ultimi riscontri
documentari acquisiti, di riproporre un nuovo francobollo relativo al carnevale
termitano: diciamo una “rilettura”, con una edizione “testuale aggiornata” del
bollettino illustrativo.
E perché no, dedicare la nuova emissione a Giuseppe Patiri, noto paletnologo, etnologo e storico termitano, il quale fu socio e promotore della benemerita e primigenia Società del Carnevale di Termini Imerese, la prima forma organizzata di manifestazione carnevalesca documentata. Ecco dimostrato perché Il Carnevale di Termini Imerese si inserisce preminentemente nell’albo dei Carnevali più antichi d’Italia, essendone anche l’erede diretto dell’antico carnevale di Palermo.
Bibliografia
e sitografia
Giuseppe
Longo, Il lungo periodo della preistoria siciliana, Sicilia
Tempo anno XLVII n.463 marzo 2009, 22-26.
Giuseppe
Navarra, “Termini com’era” GASM, 352 pp. 2000.
Gazzetta
Ufficiale, Serie Generale, Anno 154 n.1 del 2 gennaio 2013.
Poste
Italiane Filatelia, Operazioni - Bollettino Illustrativo,
Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il
Folclore italiano” dedicato al Carnevale Termitano - Roma 4 febbraio 2013.
Giuseppe
Longo 2017, “Il Carnevale di Termini Imerese non è il più
antico di Sicilia”, Cefalunews.org, 6 marzo.
Giuseppe
Longo 2018, “Carnevale termitano, uno dei più antichi
d’Italia, ed erede diretto dell’antico Carnevale di Palermo”, Cefalunews, 9
febbraio.
Giuseppe
Longo 2018, “Ritrovato il disegno preparatorio del logo
dell’antica “Società del Carnevale” in Termini Imerese”, Cefalunews, 21 marzo.
Giuseppe
Longo 2018, “Il quartiere fuori Porta Palermo e l’infondata
“leggenda” dell’origine del Carnevale di Termini Imerese”, Cefalunews, 24
agosto.
Giuseppe
Longo 2018, “Il binomio Palermo-Termini, tra porte civiche,
manifestazioni carnascialesche e “gustose” leggende metropolitane “,
Cefalunews, 22 dicembre.
Giuseppe
Longo 2019, “La rivincita della “vera” storia del Carnevale
Termitano”, Cefalunews.org, 19 gennaio.
Giuseppe
Longo 2019, “Riflessioni sulla festa carnascialesca di
Termini Imerese l’erede indiscussa dell’antico Carnevale di Palermo”,
Cefalunews, 4 febbraio.
Paolo
Mieli 2019, “Le verità nascoste. Trenta casi di
manipolazioni della storia”, Rizzoli, 336 pp. settembre.
Giuseppe
Longo, “Il centesimo anniversario della morte di Giuseppe
Patiri (1917-2017)”, Sicil-Post Magazine - Rivista della Associazione Nazionale
di Storia Postale Siciliana (A.S.P.S.) Anno XX - n. 40 -Dicembre 2019, p. 9.
Giuseppe
Longo 2020, “Diciamo basta allo slogan della pasta inventata
a Trabia”. Cefalunews, 14 luglio.
Giuseppe
Longo 2020, “Giuseppe Patiri non finisce mai di
sorprenderci: ritrovato lo schizzo originario del logo della primigenia
“Società del Carnevale” in Termini Imerese”, Cefalunews, 9 agosto.
Foto
di copertina: Cartolina - Carnevale Termitano - Folder
di Poste Italiane.
Foto
a corredo dell’articolo:
Busta primo giorno -
Carnevale Termitano - Folder di Poste Italiane.
Carnevale di Termini
Imerese 2012, carro allegorico del maestro Giuseppe Piscitello. Ph. Pino
Sunseri.
Giuseppe Patiri (
1917-2017) Logo del Centenario.
Si ringrazia: Giuseppe Piscitello, Pino Sunseri e Eduardo Giunta Photographer.
Giuseppe Longo
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