Cefalunews, 5
febbraio 2023
Proponiamo ai tanti
estimatori di etnoantropologia, nello specifico del Carnevale, un’altra
interessante notizia riguardo l’antica kermesse che si svolgeva a Palermo.
Infatti, presentiamo ai lettori di questa testata, l’articolo apparso sul
giornale palermitano “L’Ora” del 2-3 febbraio 1931, che riportava la cronaca
della manifestazione del primo giorno di Carnevale.
Il titolo del pezzo, inserito nella sezione “Cronaca di Palermo”, recitava: - “Palermo ha salutato ieri il ritorno del vecchio Carnevale. L’esultanza popolare per l’ingresso trionfale del “Nannu” e della Nanna”.
Il predetto noto organo di
informazione fu fondato e finanziato dai Florio, che tra l’Ottocento e il
Novecento era una delle famiglie della borghesia industriale più ricche
d’Italia.
Come è noto, in Sicilia, i
Florio furono i protagonisti in quel particolare periodo storico, culturale e
artistico che venne denominato la “Belle Époque”.
Il mecenate Vincenzo
Florio Jr. (per
intenderci, l’ideatore della Targa Florio, la corsa più antica del mondo)
volle fortemente che il vecchio carnevale di Palermo riprendesse auge e vigore,
come lo era stato circa cinquanta anni prima (1). E per questo “straordinario rilancio”, il giovane rampollo
palermitano fu a capo del Comitato organizzatore. Quindi, per questo ambizioso
progetto, il presidente del “Comitato per la rinascita del Carnevale” fu
coadiuvato e assecondato da Oreste Lo Valvo (1868 - 1947) avvocato, giornalista
e saggista, tra l’altro, autore anche de “L'ultimo ottocento palermitano:
storia e ricordi di vita vissuta”, e il comm. Spataro.
Circa l’antichità del
Carnevale di Palermo ne avevo già scritto in modo esauriente nel 2016 (2),
mettendo in rilievo un fatto curioso: che sin dal 1852, fu presente nella città
Palermo, la sola maschera del “Nannu”. Evidenziando altresì che sino al 1882 la
maschera del vegliardo veniva totalmente distrutta mediante un complesso cerimoniale,
che culminava, nel rogo e rinnovata ogni anno.
Personalmente, e non sono
il solo a condividerlo, questa tradizionale manifestazione (oramai non più
esistente) che, sin dall’Ottocento si svolgeva nella capitale siciliana, ci
appassiona ancora di più e ci fa scoprire tante e tant'altre particolarità
(come ad es. la “Nanna” con tanto di occhiali!), nuove e curiose. In realtà, la
cronaca di quel lontano carnevale degli anni 30’ del XX sec. getta nuova luce
su questo antico folclore cittadino. Infatti, oltre ai “Nanni palermitani”,
parteciparono alla sfilata altri personaggi e persino un particolare carro
allegorico… I luoghi urbani che furono coinvolti dall’antica manifestazione
furono: il Politeama Garibaldi, via Ruggero Settimo, Via Maqueda, Corso Vittorio
Emanuele, Porta Felice, ed il Giardino Inglese, quest’ultimo, sede della “Casa
del Carnevale”.
Sull’antico Carnevale
palermitano e il rilancio dello stesso, nel 1931 scrisse sempre il Lo Valvo: «Ferveva
il carnevale e ferverà sempre, brillando come una favilla riaccesa, a distanza
di qualunque tempo, giacché l’anima umana come sente il dolore, ha bisogno per
la sua vita stessa di sorridere e gioire!».
Il carnevale palermitano
diede origine ad alcune “filiazioni” ancora vive e vegete. Nello specifico, rammentiamo
il Carnevale di Termini Imerese (sviluppatosi
attraverso l’originaria “Società del Carnevale”) che quest’anno compie 147 anni
ed ha una fortissima analogia con quello che si svolse sin dall’800 a Palermo.
Pertanto, dopo peculiari riscontri storici, la manifestazione termitana è da
considerare l’erede di quella palermitana. Come peraltro la festa del “Mastro
di Campo”, una pantomima che si svolge annualmente a Mezzojuso (PA),
nell’ultima domenica di Carnevale, deriva dal suo “ceppo”, ossia sempre il
Carnevale di Palermo.
Non è un caso, quindi, che
ripetiamo da tanto tempo lo slogan: “Il Carnevale di Termini Imerese è
uno dei carnevali più antichi d’Italia, ed erede diretto dell’antico Carnevale
di Palermo”, sfatando la presunta “origine napoletana”, sinora mai attestata da
un documento probante, della manifestazione ed altre amenità.
Detto ciò diamo ai lettori
la notizia della cronaca, quella vera e documentata: l'ouverture dell’antico
Carnevale svoltosi nella capitale siciliana la domenica del 1° febbraio di 92
anni fa.
«Più che il tempo, spesso è generoso nel largirci anche in inverno belle
giornate e che invece ieri – non sappiamo poi perché - si mostrò molto
corrucciato all’inizio delle feste carnevalesche, la nostra cittadinanza mostrò
ieri davvero, nella forma più clamorosa ed entusiastica, la sua ottima,
simpatica e ammirevole disposizione a divertirsi, fin dal primo giorno di
apertura delle feste. Il concorso del pubblico, affluito da tutti i rioni della
città è stato semplicemente fantastico ed aggiungiamo noi soprattutto eroico,
poiché ci voleva dell’autentico eroismo a lasciare le case con quel tempaccio ostinato
di ieri e ad esporsi sulla pubblica via e sotto la pioggia incalzante, con
donne e bambini.
Sfida
aperta quindi anche contro l’influenza e la polmonite, purché al “Nannu” e alla “Nanna” che dopo tanti anni rientravano
in città coi dovuti solennissimi onori, fosse reso il più grande ed
entusiastico omaggio, l’accoglienza fu calorosa e festosa.
Bene
quindi ha fatto il pubblico ad infischiarsi del tempo imbronciato e collerico;
siamo sicuri che tutti gli accorsi di ieri, stamane si sono svegliati nella più
perfetta salute, con questo di più: di aver passata una giornata di gioia
genuina, quella che esalta l’anima collettiva e di aver fatto quindi buon
sangue ad uno spettacolo che rimarrà indimenticabile nella storia del nostro
Carnevale che giustamente un comitato di eletti e volenterosi gentiluomini,
vuole riportare agli antichi splendori.
Con
ciò resta pure provato esaurientemente alla luce del sole, no, anzi sotto la
pioggia, che non è affatto vero che il carnevale ha fatto il suo tempo e che la
gente non è in vena di sentirne più. Gli scettici e i pessimisti ringoino
dunque il loro umor nero che vanno sputando a destra e a sinistra e se lo
caccino bene in mente: il Carnevale esiste ancora ed esisterà sempre perché nel
pubblico è inesauribile ed inesaurito sempre il desiderio di volersi divertire,
di gioire a tutte quelle sane e belle manifestazioni di vita, che hanno il
merito di far sinceramente gioire l’anima popolare.
Ed ora che abbiamo servito i pessimisti, brontoloni e jettatori, dai quali sarà sempre bene guardarsi, ora che abbiamo rilevato come tutta Palermo, non curandosi di nulla e nemmeno del cattivo tempo, ha partecipato con la più grande gioia alla inaugurazione del carnevale passiamo alla cronaca della giornata.
L’uscita
della “Nanna”
La
“Nanna”, secondo il programma stabilito, è uscita ieri alle 14 dal Politeama
Garibaldi per recarsi a rilevare il “Nannu”, a Porta Felice.
Le
accoglienze del pubblico che furono fatte al suo uscire in piazza Politeama
furono indescrivibili, come quelle che si rinnovarono al suo passaggio lungo la
via Ruggero Settimo, Via Maqueda, e corso Vittorio Emanuele fino a Porta
Felice.
La “Nanna” prendeva posto in un grande carro a 4 cavalli a postiglione, in autentico stile settecentesco, curato fin nei suoi piccoli particolari. Sorrideva la buona vecchietta al suo passaggio lungo le due fitte ali di pubblico e quell’aria insolita… di una certa intraprendenza non cessava di divertire il pubblico, che dai balconi e dai marciapiedi la faceva segno ad un fitto getto di chilometriche stelle filanti e di coriandoli.
L’ingresso
trionfale de. “Nannu e della “Nanna”
Ma
quello che veramente che fece andare in visibilio il pubblico fu l’incontro del
«Nannu» e della «Nanna» a Porta Felice, dove la ressa del pubblico accorso per assistere
alla scena, era straordinaria.
In
un lungo amplesso i due vecchietti in amore si strinsero fra le più grosse e
sane risate della folla, che in quel momento sembrava di andare addirittura in
visibilio, in una incontenibile esplosione di gioia.
Finalmente
“u Nannu” e a “Nanna” sempre applauditi, prendono posto sulla loro berlina
settecentesca, per l’ingresso trionfale in città che si svolge in un’atmosfera
d’incalzante entusiasmo e d’ineffabile gioia dei presenti.
Con
la grande berlina si muove tutto un mastodontico corteo, che però s’incolonna
magicamente nell’ordine più perfetto, quasi con precisione militare. Il corteo
è aperto dalla banda musicale in caratteristico costume al quale segue l’Araldo
con un grande gonfalone. Dietro di questo sono venti “Baroni” del “Regno”, cioè
della provincia, che precedono «u Nannu» e a «Nanna» cavalcando degli asini.
La
cavalcata supremamente umoristica riscuote i più calorosi generali applausi che
si ripetono interminabilmente lungo tutto il percorso.
Dopo
la cavalcata, procedeva in un ampio carro, il carico dei bagagli portati dal
«Nannu» al suo arrivo, e tra essi la gabbia degli uccelli, una mastodontica
siringa e altre strane suppellettili, che muovevano il pubblico alla più schietta
ilarità.
Segue
poi la berlina col «Nannu» e con la «Nanna» in un intimo idillio che poteva
essere veramente invidiato da una coppia di giovanissimi sposi e che nemmeno la
pioggia e la temperatura gelida valsero a… raffreddare per tutto il percorso.
«U
Nannu» e a «Nanna» al loro passaggio lungo il Corso Vittorio Emanuele e la via
Maqueda furono accolti dalla folla con una indescrivibile festosità e una
irrefrenabile gioia.
La
berlina era seguita da numerose grandi carrozze in cui prendevano posto quaranta
caratteristiche mascherate, rappresentanti il parentado del «Nannu» e della
«Nanna», cui faceva seguito ancora una imponente «tubiana» formata da circa
ottanta persone in maschera, che suonavano i più strani e indiavolati
strumenti.
Chiudevano
il corteo quattro «campieri» con trombe.
Descrivere
lo spettacolo umoristico che allietava la folla della più sana gioia, lungo
tutto il percorso da Porta Felice al Giardino Inglese, è impossibile.
Diremo per la cronaca che, giunto il corteo carnevalesco in piazza Verdi, la pioggia incalzante obbligò le maschere a chiudere le carrozze, sicchè lo spettacolo non poté essere interamente goduto lungo il resto del percorso.
Alla
“Casa del Carnevale”
Il
«Nannu» e la «Nanna» fra un trionfo di popolo poterono finalmente giungere al
Giardino Inglese, ove il Comitato aveva allestito la cosiddetta «Casa del
carnevale».
Nonostante
il tempo piovoso, anche dentro il Giardino Inglese un pubblico imponente
assisteva all’allegro spettacolo.
Ivi
nel grande padiglione, caratteristicamente trasformato e illuminato, il «Nannu»
e la «Nanna», non però quelli di carne, staranno esposti per tutto il Carnevale
e assisteranno a tutti i festeggiamenti organizzati… in loro onore.
Il
pubblico, dopo l’arrivo del «Nannu» e della «Nanna» si riversò poi nel chiosco
in muratura per partecipare alla grande e bella lotteria con numerosi e ricchi
premi, impiantata dal Comitato, e agli altri trattenimenti carnevaleschi, ivi
soffermandosi fino a sera.
In
conclusione la giornata di ieri, che segnò l’apertura del nostro Carnevale, si
può definire un grande ed autentico successo per il Comitato organizzatore, che
ha potuto registrare il merito altissimo di aver convocato tutta la
cittadinanza ad un trattenimento del quale resterà vivo il ricordo in tutti
quelli che vi parteciparono.
Il
merito di questo successo oltre che al Comitato organizzatore di cui è geniale
presidente il gr. uff. Vincenzo Florio, efficacemente coadiuvato dal comm. avv.
Oreste Lo Valvo e dal comm. Spataro, va a tutti coloro che in vario modo si
prestarono alla riuscita della manifestazione e tra essi vanno specialmente
segnalati il cav. uff. Emanuele Finocchiaro che mise a disposizione del
Comitato centoventi operai del suo cantiere lavori in cemento, il figlio sig.
Silvio Finocchiaro e il prof. Salvatore Li Greci che con grande amore e spirito
di sacrificio si sono cooperati nel difficile, paziente e lungo lavoro di
organizzazione.
Degna
pure di lode la prontezza, la disciplina e la volenterosa cooperazione di
questi operai, al cui concorso è dovuta gran parte di questo successo.
Nel
chiudere la cronaca di questa prima giornata di carnevale, alla quale molte ne
seguiranno di non minore interesse, ci facciamo eco presso il Comitato
organizzatore del desiderio vivissimo di una grande parte della cittadinanza
che a causa del maltempo, non poté assistere all’inaugurazione del Carnevale,
che cioè lo spettacolo di ieri dell’ingresso del «Nannu» e della «Nanna» fosse
ripetuto in uno dei prossimi giorni.
E trattandosi che migliaia e migliaia di persone ieri furono bloccate in casa dalla pioggia, siamo sicuri che il Comitato non rimarrà sordo a questa richiesta generale di un bis».
Note:
(1) cfr. Giuseppe
Longo 2022, La Società del Carnevale di Palermo e il gran pranzo di
beneficenza al Politeama Municipale, Cefalunews, 19
febbraio.
(2) cfr. Giuseppe Longo 2016, “Enrico Onufrio ed il Carnevale palermitano tra primo e secondo Ottocento”, Cefalunews, 18 agosto.
Bibliografia e sitografia:
Giuseppe
Longo 2016, Le Società carnascialesche di Palermo e di
Termini Imerese, Cefalunews, 2 febbraio.
Giuseppe Longo, 2016, Il Carnevale di Termini Imerese un’antica
eredità venuta da Palermo? Cefalunews,
6 novembre.
Giuseppe
Longo 2016, La “Nanna” partoriente del Carnevale di Palermo…
ed altre cose, Cefalunews, 17 novembre.
Giuseppe Longo
2023, Il nuovo imperativo del 2023: buttiamo un quarantennio di fake news sul
Carnevale di Termini Imerese! Cefalunews 11 gennaio.
Giuseppe Longo 2023, Carnevale di Termini Imerese: la fiaba obsoleta dei Napoliti, con una nostra retrodatazione all’Epigravettiano superiore, Cefalunews, 25 gennaio.
Foto di copertina:
Carnevale di Palermo 1931, i Nanni in cocchio arrivano ai
Quattro Canti.
Foto a corredo dell’articolo:
“Nannu” e “Nanna palermitani, e cocchio dei Nanni ai Quattro Canti.
Il logo realizzato da Giuseppe Patiri.
Giuseppe Longo
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