Cefalunews,
17 febbraio 2015
La più antica
documentazione sul Carnevale termitano risale alla seconda metà del XIX sec.
Tutto ciò è stato confermato dall’importante rinvenimento di quattro ricevute
di pagamento: gennaio-febbraio, marzo, aprile e maggio (1876) rilasciate dalla
“Società del Carnovale” a Giuseppe Patiri (1846-1917) paletnologo, studioso di
storia locale e di tradizioni popolari.
I certificati precitati
furono fortunosamente scoperti dallo scrivente alla fine del 1997, tra molte
testimonianze documentarie, raccolte in casa del noto collezionista Francesco
La Mantia, durante il lungo lavoro di ricerca finalizzato ad una mostra
dedicata alla manifestazione carnascialesca.
Il più antico tra i
quattro certificati (gennaio-febbraio 1876) fu reso noto al pubblico, per la
prima volta in assoluto, durante il vernissage del giorno 11 febbraio 1998, in
occasione dell’esaustiva mostra dal titolo: “Un Carnevale antico”.
La mostra, curata dallo
scrivente, era stata patrocinata dall’allora presidente della Pro Loco di
Termini Imerese, Gaetano Schifano.
La rassegna, che ebbe come
ampia cornice gli eleganti saloni del Circolo Margherita a Termini Imerese,
riunì un nutrito “corpus” documentario costituito da: immagini fotografiche e
filmati che abbracciavano ininterrottamente il periodo di tempo compreso fra il
1950 e il 1990.
Un’esposizione delle
immagini più rappresentative esposte in precedenza fu anche inserita nella
mostra “Maschere e mascheramenti in Sicilia dal ‘600 ad oggi”, svoltasi nei
locali del Museo Civico Baldassare Romano dal 14 al 24 febbraio dello stesso
anno.
Quest’ultima esposizione
fu fortemente voluta e curata dalla professoressa Rosa Maria Dentici
Buccellato, allora Assessore alla Cultura del Comune di Termini Imerese.
Il più antico certificato,
emesso in data 1° gennaio 1876, attesta senza alcun dubbio che esisteva la
“Società del Carnevale”, cioè un’associazione per la promozione e
l’organizzazione della manifestazione termitana.
Recentemente, nuove
acquisizioni documentarie attestano nel prosieguo di tempo la continuità di
vita di tale “Società del Carnevale”.
Le nuove ricerche di
archivio, infatti, stabiliscono che tra il 1876 ed il 1877, posteriormente
quindi, alla data del più antico certificato scoperto dallo scrivente, la
predetta Società operava attivamente nella cittadina imerese.
Allo stato attuale delle
ricerche, non è noto se la “Società del Carnevale” abbia continuato ad operare
negli anni seguenti, anche se indicazioni relative ai festeggiamenti del
Carnevale Termitano si hanno nel 1882.
In ordine di tempo, è avvenuta
dapprima la scoperta del dato documentario risalente al 1882, dovuto alle
ricerche del Prof. Salvatore Mantia, noto studioso di storia locale. Abbiamo
interpellato il Prof. Mantia il quale cortesemente ci ha rilasciato la seguente
dichiarazione:
«Sono in possesso di un documento attestante l’esistenza delle feste di
Carnevale a Termini Imerese nel 1882. È un piccolo documento cartaceo,
ritrovato fra le antiche carte di mio padre: misura circa 13 cm per 21.
Il
testo riportato è il seguente:
“Termini
li 12 febbraio 1882 / Il nostro Procuratore del Monte di / Pietà Signor
Agostino Quattrocchi pagherà / A titolo di elemosina al Signor Francesco
Gallegra / Lire due per le feste del Carnevale / nella quale somma va compresa
la mesata del / corrente mese di Febbraio / Il Governatore / Ho ricevuto la
detta somma di Lire due / Francesco Gallegra”.
Dal
documento si evince che l’ente del Monte di Pietà allora contribuiva
mensilmente, diremmo oggi quale sponsor, alla raccolta di contributi per
l’organizzazione delle feste del Carnevale.
Ad
occuparsi di tale raccolta era il signor Francesco Gallegra. Probabilmente
oltre al Monte di Pietà, altri enti, istituzioni e privati cittadini
contribuivano con la loro offerta all’organizzazione del Carnevale cittadino.
Ciò è cifra di un coinvolgimento di tutta la cittadinanza a questa antica e
importante momento di aggregazione cittadina».
Altri dati documentari
relativi al Carnevale Termitano ed alla “Società del Carnevale” sono stati
invece scoperti dall’Architetto Andrea Sansone, anch’egli noto studioso di
storia locale. Abbiamo interpellato l’Architetto Sansone il quale cortesemente
ci ha fornito a tal riguardo la seguente dichiarazione:
«Sono in possesso di un documento attestante l’esistenza delle feste di
Carnevale a Termini Imerese nel 1882. È un piccolo documento cartaceo,
ritrovato fra le antiche carte di mio padre: misura circa 13 cm per 21.
Il
testo riportato è il seguente:
“Termini
li 12 febbraio 1882 / Il nostro Procuratore del Monte di / Pietà Signor
Agostino Quattrocchi pagherà / A titolo di elemosina al Signor Francesco
Gallegra / Lire due per le feste del Carnevale / nella quale somma va compresa
la mesata del / corrente mese di Febbraio / Il Governatore / Ho ricevuto la
detta somma di Lire due / Francesco Gallegra”.
Dal
documento si evince che l’ente del Monte di Pietà allora contribuiva
mensilmente, diremmo oggi quale sponsor, alla raccolta di contributi per
l’organizzazione delle feste del Carnevale.
Ad
occuparsi di tale raccolta era il signor Francesco Gallegra. Probabilmente
oltre al Monte di Pietà, altri enti, istituzioni e privati cittadini
contribuivano con la loro offerta all’organizzazione del Carnevale cittadino.
Ciò è cifra di un coinvolgimento di tutta la cittadinanza a questa antica e
importante momento di aggregazione cittadina».
Altri dati documentari
relativi al Carnevale Termitano ed alla “Società del Carnevale” sono stati
invece scoperti dall’Architetto Andrea Sansone, anch’egli noto studioso di
storia locale. Abbiamo interpellato l’Architetto Sansone il quale cortesemente
ci ha fornito a tal riguardo la seguente dichiarazione:
«Consultando infatti, alcuni manoscritti del XIX secolo, ho rinvenuto
delle “Deliberazioni della Giunta Municipale” relative agli anni 1876, 1877,
1882, dalla lettura delle quali apprendiamo essere stati effettuati diversi
pagamenti, sia a beneficio di persone, che della detta società».
La prima fonte reperita
dal Sansone, come da lui stesso riferitoci, è data dalle “Delibere Giunta
Municipale vol. 1876 – 1878, vol. n°. 5, p. 63 (anno 1876, 7 Settembre art.
140”. Viene riportato il “Parcellario di spese del 1° Settembre 1876”, nel
quale è distinta la “Natura delle spese”, nonché i “Nomi e cognomi dei
creditori”.
Nello specifico, riguardo
le “Largizioni per la festa del Carnovale” (n. 128), furono corrisposte
dall’amministrazione comunale a più persone diverse somme: “Borrello Francesco
Paolo £. 61, per rimettere ai seguenti: due uscieri £. 10, 4 portonieri
(portinai N.d.R.) £. 16, 2 capi spazzini £. 4, spazzini £. 6, Cardosi £.5,
Sansone £. 3, Longo £. 2, Grimaldi £. 5, La cavera £. 2, Zappardo £. 1, Danesi
£. 2, Tre bidelle £. 3, Palumbo £. 2”. La notazione più importante per la
storia del Carnevale Termitano è la seguente: “Sussidio alla Società del
Carnovale per occorrere alle spese della festa (n. 129). £. 150 in favore del
cassiere della società”. Sempre nelle predette “Delibere Giunta Municipale vol.
1876 – 1878, vol. n°. 5, p. 159 (anno 1877)” sono presenti gli “Atti del Reggio
Delegato Straordinario Amministrativo Avv. Antonino Groppo”.
Sono attestati due
versamenti relativi ad un “Sussidio alla Società promotrice dei trattenimenti
pubblici del Carnovale” nella persona di “Balsamo Barone Emanuele Presidente”
ammontanti, rispettivamente a “£. 218,65” e “£ 81,35”. Infine, nel susseguente
registro di “Delibere Giunta Municipale vol. 1878 – 1882, vol. n°. 6”,
l’Architetto Sansone, relativamente anno 1882 (p. 462 e 472), ha reperito delle
spese relative al Carnevale Termitano, datate rispettivamente il giorno 11
gennaio (“2. per consueta rimunerazione ai salariati del municipio in occasione
delle feste del Carnovale £. 85”) ed il 21 marzo (“3. Importare di varie spese
occorse in occasione dei balli pubblici nel passato Carnovale nel teatro e nel
circo equestre, tanto per mantenimento dell’ordine nelle adiacenze dei locali,
quanto per tenere pronta la pompa da incendi. £. 77”).
Dalle ricerche
dell’Architetto Sansone, per la prima volta, esce fuori dall’oblio della storia
il nome del presidente di una “Società promotrice dei trattenimenti pubblici
del Carnovale” esistente a Termini Imerese nel 1877.
Allo stato attuale delle
ricerche, non abbiamo certezza se tale Istituzione possa identificarsi con la
precedente “Società del Carnovale” già documentata dallo scrivente all’inizio
del 1876.
La “Società promotrice dei
trattenimenti pubblici del Carnovale”, secondo quanto ci ha riferito
l’Architetto Sansone, era retta da un certo “Balsamo Barone Emanuele
Presidente”.
Per avere ulteriori
ragguagli relativi alla famiglia alla quale appartenne il detto nobile
personaggio, abbiamo interpellato il Geologo Antonio Contino, noto studioso di
storia locale, il quale cortesemente ci ha rilasciato la seguente
dichiarazione:
«Il cognome corretto della famiglia baronale è Balsano, non Balsamo. Si tratta
di una casata nobile proveniente da Vicari, trapiantata a Palermo nel secolo
XVIII da Gaetano Maria Balsàno che ottenne la cittadinanza il 18 novembre 1771
ed il giorno 8 dicembre fu investito del titolo di barone di Daina e Opezzinga.
Un
barone Gaetano Balsano di Daina e Opezzinga, ebbe diritti sul feudo di Quaranta
Salme nel territorio di Termini Imerese, come risulta dagli Atti dei Giurati di
Termini Imerese del 1801.
In
tale feudo, fu aperta una cava di calcare marnoso biancastro che veniva utilizzato
per fabbricare un’ottima calce idraulica e che era in funzione ancora nel 1895,
avendola in proprietà il figlio di detto Don Gaetano, Don Emanuele Balsano e
Colletto, che possiamo identificare con l’illustre presidente di detta “Società
promotrice dei trattenimenti pubblici del Carnovale”.
Questa famiglia utilizza il medesimo stemma dei Balsano (“d’oro al monte di nero, sormontato da un cavallo di rosso”), noti in Sicilia sin dal XIV secolo, ma non è accertata alcuna discendenza dalla più antica casata».
Foto di copertina: Certificato di pagamento rilasciato a Giuseppe Patiri.
Giuseppe Longo
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