Cefalunews,
21 gennaio 2019
Ciclo
delle conferenze dedicate a Giuseppe Patiri 8º incontro:
“Nel 210º anniversario della morte di Giuseppe Ciprì”. Verso il Carnevale 2019.
Carnevale di Termini Imerese uno dei più antichi d’Italia ed erede diretto
dell’antico carnevale di Palermo. Giuseppe Patiri incontra le scuole.
Biblioteca Liciniana “Giuseppe Ciprì”. Termini Imerese 29/01/2019.
Termini
Imerese. Conferenze su Giuseppe Patiri, verso l’VIII incontro.
Per celebrare il 210°
anniversario della morte di Giuseppe Ciprì (1743-1809) il fondatore della
Biblioteca Liciniana (1) si terrà a
Termini Imerese martedì 29 gennaio 2019 alle ore 9.00 presso la Biblioteca
Comunale, la conferenza commemorativa a ricordo dell’illustre sacerdote,
animatore nel XVIII sec. della cultura termitana. L’evento è inserito nel
contesto del ciclo delle conferenze dedicate al paletnologo ed etnologo,
Giuseppe Patiri (1846-1917).
La Biblioteca fu istituita
il 17 maggio del 1800, su iniziativa del sacerdote Giuseppe Ciprì e
successivamente chiamata Liciniana, dallo pseudonimo di Mopso Licinio che egli
stesso aveva scelto, entrando nell’Accademia Euracea. La Biblioteca attualmente
possiede un patrimonio librario di 100 mila unità, una emeroteca e materiale
non librario.
Giuseppe
Patiri (1846 - 1917) paletnologo, etnologo e studioso di
storia locale siciliano. Il Prof. Giuseppe Patiri fu un illustre socio in seno
della benemerita “Società del Carnevale”, infatti, oltre ad esserne il promotore,
egli fu anche il referente ufficiale a Termini Imerese dell’antropologo
Giuseppe Pitrè fondatore in Sicilia della “demopsicologia” e che insieme al
folclorista – filologo Salvatore Salomone Marino, diedero origine all’Archivio
per lo studio delle tradizioni popolari.
Biblioteca Comunale
Liciniana, via Garibaldi 24 Termini Imerese (PA)
Programma
Relatori:
Dott.ssa Claudia Raimondo (Direttrice della
Biblioteca Comunale Liciniana, già “Giuseppe Ciprì” di Termini Imerese)
“La figura del sacerdote
Giuseppe Ciprì”
Gen. Mario Piraino (Storico)
“Il Carnevale Termitano,
impressioni, riflessioni, proponimenti”
Christian
Pancaro (Studioso di Tradizioni Popolari)
“Carnevale in Sicilia tra
tradizione e trasformazione”
Modera: Dott. Sergio Merlino D’Amore (Promotore
dell’Archeoclub d’Italia sede di Termini Imerese)
Sarà presente:
Avv. Francesco Giunta (Sindaco della città di Termini Imerese)
Prof.ssa Rosa Lo Bianco (Assessore alla Scuola
Pubblica)
(1)
La Biblioteca fu istituita il 17 maggio del 1800, su iniziativa del Sacerdote
Giuseppe Ciprì (1743-1809) e, successivamente, chiamata “Liciniana”, dallo
pseudonimo di Mopso Licinio che egli stesso aveva scelto entrando
nell’Accademia Euracea. Giuseppe Ciprì, animatore della cultura termitana,
costituì il primo fondo con i volumi della propria raccolta di libri, spinto
dalla necessità di istituire una biblioteca che potesse soddisfare quell’amore
per lo studio che sentiva ancora limitato e riservato ad una schiera di eletti.
Da allora, seguirono altre
donazioni: quella dell’Arciprete Daidone, che sin dal 1758 aveva lasciato al
clero di Termini la propria raccolta libraria, per deliberazione dell’Arciprete
del tempo, che la assegnò alla Liciniana.
Inoltre, la Biblioteca si
arricchì dei testi dello storico Nicolò Palmeri, del Maggiore Salvatore Drago,
di Antonio Gargotta, e dei lasciti del Barone De Michele di Villaurea e di
Liborio Arrigo. Negli ultimi anni, importanti donazioni sono state effettuate
dalle famiglie dell’Avv. Agostino Di Lisi e del Prof. Giuseppe Navarra. Del
patrimonio librario fanno parte anche 4.500 volumi provenienti dalla Biblioteca
del Convento di San Martino delle Scale.
Numerosi sono i
manoscritti di termitani illustri come Paolo Balsamo, Nicolò Palmeri,
Baldassare Romano, Rosina Salvo, Francesco Coppola, Antonino La Manna, Gregorio
Ugdulena, Girolamo Sceusa e di tanti altri, nonché i volumi degli atti
dell’Accademia Euracea.
La Biblioteca custodisce,
in convenzione di deposito, documentazione relativa a monasteri e corporazioni
religiose soppresse di Caccamo, Caltavuturo, Montemaggiore Belsito, Sclafani e
Termini Imerese, esistenti tra il XVI ed il XIX secolo. Gli atti riguardanti le
corporazioni di Termini Imerese costituiscono il fondo più consistente ed
omogeneo.
Tale documentazione, oltre
a testimoniare l’attività patrimoniale e la gestione fondiaria dei vari
monasteri, fornisce elementi preziosi non solo per la storia degli stessi enti
ma anche per quella del territorio in cui essi hanno operato, sia sotto il
profilo giuridico sia sotto il profilo socio-economico.
La Biblioteca custodisce
anche pergamene dei sec. XIV-XVII, contenenti vari privilegi concessi alla
città da sovrani Aragonesi e Pontefici, riguardanti fiere e feste; l’esenzione
dalla dogana, dalla gabella, dall’ancoraggio e dalla decima; nonché lo jus lignandi;
l’atto di restituzione del Monte San Calogero, di cui si era impossessato
Caccamo; il titolo di Civitas Splendidissima, attribuito da Re Ferdinando nel
1499; il patronato di alcune chiese; il condono ai cittadini dei debiti civili
sotto 30 onze; l’adorazione delle reliquie del Beato Agostino Novello.
Importanti incunaboli,
cinque centine ed una ricca collezione di scritti autografi di notevole
interesse storico e letterario, materiale cartaceo che rappresenta un
patrimonio di inestimabile valore.
La documentazione
custodita nei locali della Biblioteca comprende, infine, parte dell’archivio
storico comunale tra cui gli Atti dei Giurati di Termini Imerese (XVI-XIX
sec.), gli Atti del Consiglio Civico (XIX-XX sec.) e gli Atti del Decurionato
(XIX sec.) nonché bandi, ordinanze, libri di conto, registri di lettere e
consulte e corrispondenza varia.
Il fondatore volle che la
biblioteca fosse autonoma ed amministrata da una Deputazione presieduta
dall’Arciprete pro-tempore, dal Barone Di Michele di Villaurea e dal Sindaco.
Il bibliotecario era scelto tra i Sacerdoti Termitani.
La Biblioteca,
inizialmente, ebbe sede nel Collegio della Compagnia di Gesù, e
successivamente, nel 1952, fu trasferita nell’edificio che ospita il Monastero
di Santa Chiara. Con il trascorrere degli anni e l’affievolirsi dei cespiti,
l’amministrazione comunale, allo scopo di evitare la chiusura dell’antica
Istituzione, d’intesa con l’Arciprete e le competenti autorità, con
deliberazione del Consiglio Comunale del 1968, stabilì di erigerla a Biblioteca
comunale.
Oggi la Biblioteca conta
circa 100.000 volumi, una emeroteca e materiale non librario come: CD-ROM, VHS,
dischi e foto storiche.
Per il materiale scritto e iconografico, si ringrazia la Direttrice della Biblioteca Comunale “Giuseppe Ciprì”, Dott.ssa Claudia Raimondo, nonché il personale tutto per la disponibilità dimostrata.
Foto
di copertina: Giuseppe Patiri
Foto
a corredo dell’articolo:
Dipinto di Giuseppe Ciprì,
Biblioteca Liciniana.
Una pagina da un manoscritto autografo del Ciprì; per gentile concessione della Dott.ssa Claudia Raimondo (Direttrice della Biblioteca Comunale Liciniana di Termini Imerese).
Giuseppe Longo
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