Cefalunews,
5 febbraio 2016
Nel panorama del Carnevale della Sicilia occidentale, appare oramai chiaro ammettere che tra il Carnevale di Palermo, operante nel capoluogo sin dal 1874 e quello di Termini Imerese, attivo in città sin dal 1876, intrinsecamente, ci sia una forte analogia di contenuti e simboli. In realtà, in entrambe le località era presente un Comitato promotore per lo svolgimento delle feste carnascialesche (che per una lieve “variante” di denominazione: “Società del Carnevale” a Palermo e “Società del Carnovale” a Termini Imerese), aventi le medesime funzioni organizzative.
E’ da rimarcare che le due simpatiche maschere “U’ Nannu ca’ Nanna” erano un tempo presenti a Palermo (dove la sfilata del Carnevale è ormai praticamente scomparsa), mentre oggi sono sopravvissute soltanto a Termini Imerese (in particolar modo la “Nanna”), dove persiste la tradizionale sfilata carnascialesca.
Riguardo al Carnevale di Termini Imerese, facciamo nostre le conclusioni, relative alla nascita delle maschere dei “Nanni” termitani, realizzate nella seconda metà del XIX sec., presenti nella relazione (datata 1963), sinora inedita, sullo svolgimento della kermesse, stilata dall’allora sindaco della cittadina imerese, il dott. Francesco Candioto e dal presidente della Associazione Turistica “Pro Termini” (antesignana dell’attuale Pro-Loco), Cav. Vito Salvo.
Naturalmente, il documento che proponiamo ai lettori è una vera
chicca da aggiungere alla storia della benemerita Pro-Loco di Termini Imerese.
«Il Carnevale termitano trae origine da vecchie tradizioni che si
ricollegano pure ai saggi indirizzi del tempo in cui al godimento faceva
riscontro il dovere di aiutare il prossimo e i sofferenti, e questo senso di
responsabilità civica venne accentuato proprio nella seconda metà del secolo
scorso con la costruzione di una grande ala della Casa di ricovero per vecchi
ed indigenti che fu compiuta con i ricavi di molte manifestazioni di Carnevale.
Le
prestigiose maschere del “Nannu e Nanna” nacquero nella seconda metà del secolo
scorso ad opera di un appassionato creatore di maschere carnevalesche, il
quale, dopo avere ultimate due teste di vecchi, rivolgendosi alla moglie ed ai
parenti che curiosavano, esclamò: “Taliati parinu u Nannu ca’Nanna”.
L’episodio
si diffuse di bocca in bocca e le due maschere si imposero come simbolo di
questa ricorrenza termitana. Dopo le parentesi belliche il Carnevale ebbe
costante ripresa e la soddisfacente attenzione dell’Ente Provinciale per il Turismo
di Palermo diede alla manifestazione un considerevole impulso sul piano
provinciale abbinando alle intrinseche possibilità del valido artigianato
termitano, l’apporto di produzioni esterne che imposero una prestigiosa
continuità ed aumentarono la produzione locale.
Tutte
le manifestazioni di Carnevale sono state patrocinate e sorrette con fervore
dalla Pro Loco partita molte volte da zero ma confortata dalla convinta fiducia
nel successo al quale ha contribuito il validissimo aiuto del Comune.
Il
Carnevale 1963 è entrato negli apprezzamenti dello Assessorato per il Turismo
che ormai, come è da ritenersi, vede questa manifestazione come la sola
preminente della Sicilia Occidentale ed all’Onorevole Assessore per il Turismo
che ha dato il suo cordiale consentimento, vada il nostro vivo ringraziamento.
Quattro
grandi carri e vari gruppi sono stati richiesti agli specialisti esterni,
venuti anche per il montaggio e le rifiniture, mentre altri quattro con vari
gruppi e complessi vennero fatturati dagli artigiani locali in appassionata
gara. Si calcola che almeno 200 persone abbiano avuto parte attiva nella
costruzione dei carri ed in tutta la organizzazione e che altre 200 persone
abbiano collaborato in vario modo od abbiano avuto attività collaterali.
E’
stata disposta una organica azione di propaganda con la diffusione di migliaia
di manifesti e cartellini in tutti gli Uffici turistici italiani ed in alcuni
esteri, in tutti i ritrovi e luoghi pubblici dei vari centri siciliani e specie
della città di Palermo.
La
stampa siciliana e qualche quotidiano romano, fin dalla vigilia, hanno
collaborato validamente propagandare la manifestazione, pubblicando notizie e
recensioni che hanno suscitato una grande atmosfera di attesa specialmente
nella città di Palermo.
Il
24 febbraio ebbe luogo la prima sfilata nelle vie principali della città bassa
che venne percorsa in circuito quattro volte con indescrivibile entusiasmo ed
apprezzamento per i soggetti dei vari carri.
La
sfilata del 26 febbraio, benché attesa con grande affluenza, non poté avere
luogo a causa della forte pioggia sopravvenuta e venne postergata al 3 marzo.
Questa
sfilata che si svolse nelle vie e piazze principali della città alta, percorsa
in circuito otto volte, si concluse con uno spettacolo di fuochi artificiali.
L’afflusso
dei forestieri venuti da ogni parte delle province limitrofe e specie di
Palermo, in treno, autopullman e con migliaia di macchine, è stato imponente.
Si
sono notati anche dei gruppi di turisti stranieri. Durante il periodo di
carnevale si sono alternate le varie serate danzanti mentre non poté essere
fatta la lotteria per varie ragioni organizzative e non poté esibirsi il
complesso folkloristico perché impegnato altrove.
Le
somme preventivate relative alle manifestazioni suddette sono state ripartite
tra le varie voci del bilancio. Il pubblico ha preso parte attiva alle sfilate
lanciando coriandoli e stelle filanti, suonando trombette e fischietti,
indossando maschere e cappellini.
A ciò a contribuito molto la distribuzione da parte del Comitato, di oggetti da cotillon. Tutto si è svolto in clima di composta allegria per cui non si ebbe a verificare alcun incidente di rilievo».
IL PRESIDENTE DEL COMITATO (Francesco Candioto), IL PRESIDENTE ASS.NE TURISTICA (Vito Salvo)
Foto di copertina: Carnevale
di Termini Imerese, carro dei Nanni (XX secolo). Collezione privata.
Foto a corredo dell’articolo: Carnevale di Palermo, carro dei Nanni (anni 30’ del XX secolo). Foto di Rosario La Duca.
Giuseppe Longo
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