Giornale del Mediterraneo, 20 agosto 2024
Il Carnevale di Termini Imerese dei “ruggenti” anni Novanta, fu contraddistinto dalla solerzia degli organizzatori che diedero alla manifestazione un impulso di energia. E la trasfusero non solamente al corpo delle maestranze, ma anche all’interno dei coreografici gruppi in maschera appiedati, i quali, accrebbero di numero e fecero da complemento ai carri allegorici in sfilata.
I maestri cartapestai (ci
riferisce l’ex carrista Giuseppe Aglieri Rinella) dal canto loro, si diedero da
fare per presentare al vasto pubblico le loro opere, realizzando il meglio di
quello che non si poteva fare. Primo fra tutti, la realizzazione di carri più
grandi rispetto al passato. E, sempre nell’ambito delle maestranze locali, ci
furono, oltre ai team emergenti, anche gruppi che al loro interno si frazionarono
per divergenze di opinioni. In realtà, gli elementi fuoriusciti si mischiarono
ai veterani, che li accolsero ben volentieri nei loro “clan”. Ciò nonostante,
non mancarono equipe di “irriducibili”, che rimasero uniti, e rigettarono ogni
tipo di fusione. Pertanto, ci si ritrovò a lavorare, e sembra davvero un
paradosso, persino con soggetti che collaborarono sia con la propria squadra e
sia per così dire con gli staff “avversari”.
Altre peculiarità di
questo bilustro furono le manifestazioni collaterali annessi all’evento
carnascialesco, come spettacoli musicali ed esibizioni live.
La tematica che i maestri
cartapestai affrontarono in questo decennio fu: l’immancabile satira politica
locale, nazionale ed estera, e il mondo favolistico dei cartoni animati.
I lavori per la
realizzazione dei carri carnascialeschi (circa una decina) ebbero inizio,
sempre a partire dal mese di dicembre. E agli inizi di questo nuovo decennio fu
utilizzata sempre l’autorimessa sita all’interno dell’ex Caserma La Masa. Però,
in seguito, le maestranze si avvalsero dell’ampio garage, adibito per i mezzi
pesanti, ubicato in via dei Mulinelli, nei pressi del cimitero comunale.
Per le sfilate dei carri
allegorici (continua a raccontarci il nostro intervistato) ci fu una variante
nel circuito cittadino che interessò la parte bassa della città. Ma andiamo per
ordine. Il circuito classico rimase immutato per Termini Alta, ovvero: i carri
partirono da Piazza S. Antonio, percorsero la via Vittorio Amedeo, Piazza
Umberto I, il tratto di via Mazzini, e giunsero a Piazza Duomo. Poi, cambiando
direzione, si avviarono per via Garibaldi. Quindi, dopo che quest’ultima via fu
attraversata, si immisero nuovamente in via Inguaggiato, Piazza Umberto I e
così di seguito per altre volte, compiendo in totale 2 o 3 giri.
Per Termini Bassa, invece,
rispetto agli anni Ottanta, il tragitto fu modificato per necessità. Infatti, i
carri essendo di dimensioni più grandi, indussero gli organizzatori ad optare
saggiamente per un circuito più ampio che avrebbe soddisfatto non solo la buona
visione dei tanti visitatori che vi accorsero, ma anche per la sicurezza urbana
e l’incolumità pubblica.
Come per gli scorsi
decenni: ’50, ’60, ’70, e ‘80 a gestire l’organizzazione del Carnevale (1) fu (ad eccezione degli anni
“Cinquanta”, tramite l’azione del Comitato del Carnevale, e “Sessanta” con
l’intervento della Pro Termini), la locale Pro Loco.
E fin qui è il resoconto
di quanto ci ha esposto l’ex carrista Giuseppe Aglieri Rinella.
Ma, l’episodio più
rilevante degli anni Novanta fu il rinvenimento da parte dello scrivente, a
casa del collezionista Francesco La Mantia, di alcuni certificati di pagamento,
intestati allo storico, poligrafo, paletnologo ed etnologo Giuseppe Patiri (2) (3) (4) tra cui figurava una ricevuta più vecchia rispetto alle
altre, datata, gennaio 1876.
Questo episodio fu davvero
una reale svolta circa la tangibile prova documentale sulle vere origini della
kermesse termitana.
Tuttavia nel 1997,
attraverso un noto
talk show (5), il nostro carnevale,
venne spacciato dall’alto dello scranno per “Il più antico di Sicilia”. La
dichiarazione di per sé, si dimostrò ai fini storici, alquanto impropria,
avventata e frettolosa. E in seguito, tale slogan fece cassa di risonanza e fu
la prosecuzione di un “circolo vizioso” che i suoi artefici già avevano
progettato con un “programma messo in agenda”.
La pianificazione fu
portata avanti attraverso un gruppo di pressione (oggi, costituito
principalmente da “over seventy”), che condizionò e condiziona a tutt’oggi i
principali apparati organizzativi della kermesse carnascialesca cittadina. Ma
questa è un’altra storia da raccontare nel prosieguo dei nostri articoli work
in progress.
Note:
(1)
Giuseppe
Longo 2012, Vito Salvo una vita spesa per la “sua” Termini Imerese,
MadonieLive, 1 giugno.
(2)
Giuseppe Longo, 2010, Gli albori del Carnevale di Termini Imerese La “Società
del Carnovale”, Sicilia Tempo anno XLVIII n.470, 2010.
(3)
Giuseppe Longo 2015, Il Carnevale di Termini Imerese nel XIX secolo: nuovi
contributi documentari ad una storia che si va dipanando, Cefalunews, 17
febbraio.
(4)
Giuseppe
Longo 2018, Nuove acquisizioni documentarie sulle origini della manifestazione
carnascialesca termitana, a 20 anni dalla mostra “Un Carnevale antico”,
Cefalunews, 24 marzo.
(5)
Giuseppe Longo 2023, Il nuovo imperativo del 2023: buttiamo un quarantennio di
fake news sul Carnevale di Termini Imerese!, Cefalunews, 11 gennaio.
Bibliografia
e sitografia:
Calogero
Di Mino e Giuseppe
Cocchiara, Ove il cedro
fiorisce, Edizioni Remo Sandron, 298 p. 1925.
Arturo
Lancellotti, Feste tradizionali, Società Editrice
Libraria, 1951.
Luigi
Ricotta, Aspetti del folklore di Termini Imerese, Università
degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere, Relatore prof. Giuseppe Cocchiara,
A.A. 1956-57, Tesi di Laurea inedita, 268 p.
Giuseppe
Navarra, “Termini com'era” GASM, 352 pp. 2000.
Giuseppe
Longo 2023, I proclami dei Carnevali di Firenze e Termini
Imerese: Giuseppe Patiri e la Toscana, Cefalunews, 4 dicembre.
Giuseppe
Longo 2024, Termini Imerese, “U’ ponti da lavata râ lana”
per antonomasia ed i nostalgici Nanni di Carnevale di un tempo, Cefalunews, 18
luglio.
Foto
di copertina: Carro allegorico dedicato alla figura
inconfondibile dell’onorevole Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 - ivi, 6
maggio 2013).
https://carnevaledipalermo.blogspot.com/
Foto
a corredo dell’articolo:
Carnevale 1999. Da notare
sul carro dei “Nanni”, il Presidente della Pro-Loco di Termini Imerese, Gaetano
Schifano e l’Assessore alla Cultura del Comune di Termini Imerese, la compianta
Rosa Maria Dentici Buccellato.
Ricevuta di pagamento
rilasciata dalla Società del Carnovale di Termini Imerese a Giuseppe Patiri.
Si ringrazia Antonino Surdi Chiappone per
l’ottimizzazione dell’immagine del Carro di Carnevale del 1999.
Giuseppe Longo
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