MadonieLive, 11 giugno 2025
Torno per l'ennesima volta a scrivere sul Carnevale di Termini Imerese, manifestazione storica che il prossimo anno compirà la vegliarda età di almeno 150 anni. Al di là della sua reale vetustà, devo dire ancora una volta, e purtroppo me ne duole, che la kermesse
termitana continua ad essere maltrattata da oltre un ventennio a questa parte, da un pugno di sedicenti storici che, senza il minimo riscontro documentario, hanno conferito alla manifestazione l'attributo di “Carnevale più antico di Sicilia” (senza che mai lo fosse stato), innescando così una campanilistica rivalità circa il presunto primato tra i carnevali siciliani, soprattutto tra quelli di Termini Imerese, Sciacca ed Acireale. Oltre alla caterva di banalità elargite in ambito locale sul presunto primato dell'antichità (che puntualmente abbiamo smentito attraverso un congruo numero di articoli).
Il perno principale su cui si basa la presunta vetustà carnascialesca termitana, è la “famosa” famiglia Giuffrè, alias Napolìti (1) .
Tuttavia, nel fare il punto su quanto sinora sappiamo, allo stato dell'arte della ricerca, del suddetto ceppo familiare, la cui ultima dimora a noi nota, era ubicata fuori Porta Palermo, nell'omonimo vicolo, ho intenzionalmente fatto trascorrere il periodo della Quaresima, e l'ho fatto per rispetto della chiesa cattolica e delle altre comunità cristiane, e non ultimo, la recente dipartita del compianto pontefice, Francesco. Ma, tagliando corto ai preamboli, devo rendere noto che lo scorso aprile ho avuto occasione di visionare il noto “giornalino fai da te” della kermesse cittadina, relativo alla manifestazione tenutasi il corrente anno. Tale brochure, viene stampata e diffusa a ridosso del periodo carnascialesco.
Inoltre, insieme al “giornaletto”, ho sfogliato anche il “Volantino freepresse - numero unico” (ilcarnevaletermitano.it), anch'esso distribuito nel corso della manifestazione, dove è presente anche un'intervista alla nostra sindaca. Ella, riferendosi alla nostra kermesse carnascialesca, la definisce […] non è solo una festa, ma patrimonio della nostra città […].
Niente di più vero, però ci rammarica notevolmente che il primo cittadino, non abbia fatto alcun accenno ad un personaggio cardine nel novero del patrimonio culturale della nostra storia locale: il paletnologo-etnologo termitano Giuseppe Patiri (1846 - 1917) referente ufficiale a Termini Imerese dell'etnoantropologo Giuseppe Pitrè (1841 - 1916). Ma del resto questa reiterata “dimenticanza” è oramai un cliché
a noi ben familiare (2) .
Nell'introduzione a tale intervista, l'anonimo estensore del servizio dà espressamente per scontato il primato dello status quo : […] come si sa [chi?] , infatti, quello termitano è uno dei carnevali più antichi d'Italia, ed anzi, sotto alcuni aspetti [ma quali?] , il più antico di Sicilia […].
Tuttavia, mi domando, da dove l'autore ha ricavato queste siffatte affermazioni (ampiamente prive di fondamento) (3) . Possiamo presumere, se non dagli “esperti” del carnevale termitano, oramai noti ai più per le loro profuse carrellate di minchiate, come direbbero nel loro arguto eloquio i Fiorentini. Mi preme precisare (a scanso di equivoci), che questo lemma è di uso comune italiano, presente nel dizionario della nostra meravigliosa lingua.
E ancora, sempre nel detto numero unico, viene raccontata l'origine delle maschere (4) . Nel testo si afferma che esse sono state viste in una bottega di falegnameria alla fine del XIX sec., da un personaggio importante, il Prof. Giuseppe Navarra (1893-1991), storico e giornalista. In realtà, anche questa è una storia insussistente, perché giammai è stata data una dichiarazione simile da parte del Navarra (Cfr. Giuseppe Longo 2012, Giuseppe Navarra e il Carnevale di Termini Imerese, Giornale del Mediterraneo, 20 settembre).
E' da parecchio tempo che questi “sedicenti” storici, sono stati da noi “segnalati” per la loro disinformazione. Ciò nonostante, loro stessi, pur consapevoli di non essere credibili, hanno tentato di aggirare l'ostacolo facendo ancora una volta pervenire alle istituzioni cittadine, i “raccontini” delle loro “leggende metropolitane”. Infatti, anche nella kermesse targata 2025, hanno voluto dare una legittimazione delle loro asserzioni non adeguatamente supportate da una valutazione scientifica delle fonti (comprese quelle orali), costruendo un castello di ipotesi che continua a cedere da tutti i lati, ed al quale si aggrappano nel disperato tentativo di non farlo miseramente cadere. Il puntello principale di tale castello di carta è l'assioma “il Carnevale di Termini Imerese, il più antico di Sicilia”.
Ricordiamo ai lettori che l'origine di detto tormentone, risale al 1997 (5) . Però, grazie ai ritrovamenti documentali, integrati dalle ricerche scientifiche (sull'interrelazione dei carnevali di Palermo e Termini Imerese), condotte dallo scrivente, il Carnevale di Termini Imerese è stato definitivamente “smascherato” e contrassegnato come un “Carnevale inventato” (6) , nonché erede diretto dell'antico Carnevale di Palermo.
Ma torniamo ai Napolìti (7). Di questa famiglia termitana dei Giuffrè alias Napolìti, in realtà, sappiamo ben poco e nessuno ha mai fatto ricerche genealogiche tali da ricostruire la storia familiare ed avallare o meno, la presunta origine partenopea, sinora ipotizzata sulla base del soprannome. Fino a quando ciò non avverrà, tutto rimarrà all'interno del predetto castello di carta, costruito “a tavolino” sovrapponendo ipotesi su ipotesi, soltanto ipotesi, nient'altro.
La ciliegina in questa “torta”, è stata la fantasiosa attribuzione di un'ascendenza partenopea alla maschera riprodotta nel logo della primigenia “Società del Carnevale” (8) . Non solo, ciò sarebbe stato opera di una delle presunte famiglie napoletane immigrate a Termi ni dopo il Quarantotto. Purtroppo, la realtà è ben diversa, meno cervellotica e molto più semplice: il logo fu ideato e disegnato, guarda caso, proprio dal precitato Giuseppe Patiri, così bistrattato e volutamente dimenticato (9) .
Note:
(1)
Giuseppe Longo 2025, Carnasciale imerese, i Napolìti e la prosopopea di un carnevale inventato, MadonieLive, 3 marzo.
(2)
Giuseppe Longo 2020, Il francobollo dedicato al Carnevale di Termini Imerese e Giuseppe Patiri totalmente dimenticato, Cefalunews, 22 agosto.
(3)
Giuseppe Longo 2025, Termini Imerese: il 27 febbraio spegniamo 149 candeline per il nostro carnevale, Giornale del Mediterraneo, 24 gennaio.
(4)
Giuseppe Longo 2017, I carnevale di Termini Imerese non è il più antico di Sicilia, Cefalunews, 6 marzo.
(5)
Giuseppe Longo 2023, Il nuovo imperativo del 2023: buttiamo un quarantennio di fake news sul Carnevale di Termini Imerese! Cefalùnews, 11 gennaio.
(6)
Giuseppe Longo 2024, Termini Imerese, “U' ponti da lavata râ lana” per antonomasia ed i nostalgici Nanni di Carnevale di un tempo, Giornale del Mediterraneo, 18 luglio.
(7)
Giuseppe Longo 2022, Quando finirà la telenovela dei Napoliti presunti padri fondatori del Carnevale Termitano ? Cefalùnews, 24 febbraio.
(8)
Giuseppe Longo 2020, Giuseppe Patiri non finisce mai di sorprenderci: ritrovato lo schizzo originario del logo della primigenia “Società del Carnevale” a Termini Imerese, Cefalunews, 9 agosto.
(9)
Giuseppe Longo 2023, I proclami dei Carnevali di Firenze e Termini Imerese: Giuseppe Patiri e la Toscana, Cefalunews il 4 dicembre.
Bibliografia e sitografia:
Luigi Ricotta , Aspetti del folklore di Termini Imerese. Tesi di Laurea 1956-57, Palermo.
G. Giacomazzi & G. Corrieri, Paesi di Sicilia, Termini Imerese, Istituto Bibliografico Siciliano.
Giuseppe Pitrè , Usi e Costumi, Credenze e Pregiudizi del Popolo Siciliano, Firenze 1939, vol. IO
P. Toschi , Inserto al folklore siciliano (italiano), vol. IO
Giuseppe Longo 2025, Termini Imerese: il 27 febbraio spegneremo 149 candeline per il nostro Carnevale, Giornale del Mediterraneo, 24 gennaio.
Giuseppe Longo 2025, I Nanni del Carnevale di Termini Imerese, la réclame pubblicitaria della manifestazione e le “veline”, Giornale del Mediterraneo, 27 gennaio.
Giuseppe Longo 2025, Com'era il Carnevale in Sicilia e com'è oggi il Carnevale di Termini Imerese, MadonieLive, 22 febbraio.
https://carnevaledipalermo.blogspot.com
https://www.ilcarnevaletermitano.it/
Foto di copertina:
Basilio Cascella (1860 - 1950), pittore, disegnatore, incisore ed uomo politico. Cartolina postale da litografia intitolata “Polecenelle” (inizi del XX secolo). Collezione privata.
Foto a corredo dell'articolo: Il logo realizzato da Giuseppe Patiri.
Giuseppe Longo